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percorsi
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Fotociclabile a Poggio Pertuso (A. Fedi, 2014)

Da Orbetello (Gr) a Orbetello (Gr)

Un percorso con partenza e arrivo nell’affascinante centro di Orbetello, ideale per gli amanti della natura, specialmente appassionati del birdwatching. L’itinerario è totalmente pianeggiante e offre la comodità logistica di arrivare nello stesso punto da cui si è partiti.

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Informazioni

Tipologia di percorso pista ciclabile in sede protetta con alcuni tratti di traffico promiscuo
Lunghezza 19 km
Livello di difficoltà facile
Fondo stradale prevalente asfalto, sterrato
Bicicletta Trekking, MTB
Luoghi d'interesse Orbetello, Terrarossa, Feniglia
Informazioni pratiche
Gpx del percorso

Alloggi per cicloturisti

Descrizione

L'Itinerario inizia dalla stazione di Orbetello Scalo. Dalla piazza della stazione inizia infatti la bella pista ciclopedonale che porta ad Orbetello. Realizzata in larga parte sul tracciato della vecchia ferrovia Orbetello – Porto Santo Stefano, la pista ciclabile scorre adiacente ad una via interna, parallela alla strada provinciale, che conduce al presidio Ospedaliero. Dall'altro lato, a pochi metri, il lato di ponente della Riserva Naturale della Laguna di Orbetello, una delle più importanti oasi naturalistiche dell'intero bacino del mediterraneo dove, tra novembre e marzo si possono ammirare migliaia di fenicotteri rosa, anche loro, "svernano" in Maremma. La ciclabile costeggia la Laguna e, giunti ad un grande parcheggio nei pressi della vecchia stazione, consigliamo vivamente di interrompere la nostra pedalata per entrare all'interno del Centro Storico della cittadina lagunare, punti di riferimento, Piazza della Repubblica anche detta del Duomo, per la bella Cattedrale di Santa Maria Assunta che si affaccia sulla piazza, e Piazza Garibaldi. Dal centro storico, si esce in direzione EST, verso l'Argentario, reimmettendosi sulla pista ciclabile che ancora corre sul rilevato della vecchia ferrovia, attraversando la laguna su una diga artificiale, fino a giungere al casello di Terrarossa sul Monte Argentario.

Attraversando la Strada Provinciale 161 entriamo di nuovo su una pista ciclabile che costeggia la laguna di levante e la SP 2 del Monte Argentario. Giunti alla biforcazione del Tombolo di Feniglia, proseguiamo ancora diritti in direzione Porto Ercole. La ciclabile si inerpica su Poggio Pertuso, sono solo poche decine di metri, ma che ci permettono di vedere dall'altro la darsena di Cala Galera, Forte Filippo (la prima delle tre fortezze spagnole di Porto Ercole. Attenzione il forte non è visitabile) e il proseguimento della ciclabile, che termina alle porte dell'abitato di Porto Ercole. Una volta giunti al termine della ciclabile, consigliamo di attraversare la strada e immettersi sulla grande Piazza Amerigo Vespucci (punto acqua e bar) in seguito, risaliti leggermente su via dei Molini, si gira a sinistra entrando poco dopo nel centro di Porto Ercole da via Caravaggio. Di fronte a noi, la Rocca Aldobrandesca (visitabile su appuntamento informazioni e orari presso l'Ufficio Turistico in Piazza Roma, adiacente a via Caravaggio).

Da Piazza Roma consigliamo di effettuare il largo giro panoramico che risale la SP 66 toccando la Rocca Aldobrandesca e la sommità del colle dove sorge un altro importante baluardo difensivo di epoca spagnola, Forte Stella, anch'esso visitabile nei mesi estivi. Da Forte Stella si rientra in piazza Amerigo Vespucci e ripercorrendo a ritroso la ciclabile si ritorna alla biforcazione del Tombolo di Feniglia.

Il senso di tranquillità e di bellezza che proverete pedalando i sei km del lungo stradone ombreggiato che attraversa la rigogliosa pineta della Riserva Forestale del Tombolo di Feniglia, vale da se un viaggio a Orbetello. Appena oltrepassato l'ingresso avrete la possibilità di consultare la piantina dei sentieri che attraversano la pineta, vi consigliamo di rimanere nello stradone centrale, all'inizio del quale potrete trovare una piccola e modesta stele a memoria di uno dei più grandi pittori del 600, Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio.

Al km 3 del tombolo, la pineta si apre lasciando spazio ad un ampio stradone a fondo naturale che termina al mare. Vivamente consigliata la deviazione, sia per un bagno che per il panorama che si aprirà davanti ai vostri occhi.

Usciti dalla pineta di Feniglia (bar e ristoro) si può rientrare a Orbetello Scalo attraverso una bella stradina di servizio, chiusa al traffico veicolare ma aperta alle biciclette, che corre tra la laguna e la ferrovia, attraversando orti e delimitata da caratteristici muretti a secco, fino ad arrivare in località Cameretta. Pochi colpi di pedale ci separano dalla Stazione FS di Orbetello, punto di partenza e arrivo di questo entusiasmante itinerario.

Nell'eventualità che abbiate ancora tempo a disposizione, una volta usciti dalla pineta di Feniglia, è possibile, pedalando un breve (non supera il km) ma intenso tratto in salita, visitare il museo archeologico e le vestigia della città romana di COSA-Ansedonia, cinta da mura ciclopiche è una chicca la cui visita richiede almeno un paio d'ore di tempo. Il panorama che si gode dal punto più alto dell'area archeologica, ripaga ampiamente della salita affrontata.

IDEE PER LA SOSTA

Orbetello

Le mura etrusche, probabilmente risalenti al V secolo a.C., furono rinforzate prima in epoca medievale e poi alla fine del XVI secolo. Gli spagnoli le ampliarono costruendo sul lato di terra l’imponente bastionata di cui sono ancora visibili le due porte cittadine e l’imponente fortezza.

Laguna di Orbetello

È una zona umida di importanza internazionale: qui nidificano o transitano molte specie di uccelli, fra i quali il cavaliere d’Italia, il fenicottero rosa, l’airone bianco maggiore, il falco pescatore, la spatola, l’avocetta e il cormorano. Per una visita soddisfacente è indispensabile documentarsi in anticipo sul periodo migliore che può variare di anno in anno.

Tomboli della Giannella e di Feniglia

I tomboli sono particolari tipi di spiaggia creati dal vento, dalla corrente del mare e dai detriti fluviali. Le due lagune (di Ponente e di Orbetello) sono separate dal Tirreno dai Tomboli della Giannella e di Feniglia, che uniscono la terraferma all’Argentario.